Novella Ottava
[Voice: fiammetta]
[001]
Due usano insieme: l'uno con la moglie dell'altro si giace; l'altro, avvedutosene, fa con la sua moglie che l'uno è serrato in una cassa, sopra la quale, standovi l'un dentro, l'altro con la moglie dell'un si giace.
[002]
Gravi e noiosi erano stati i casi d'
Elena
a ascoltare alle donne, ma per ciò che in parte giustamente avvenutigli gli estimavano, con piú moderata compassione gli avean trapassati, quantunque rigido e costante fieramente, anzi crudele, riputassero lo
scolare
. Ma essendo
Pampinea
venutane alla fine, la
reina
alla
Fiammetta
impose che seguitasse, la quale, d'ubidire disiderosa, disse:
[003]
Piacevoli donne, per ciò che mi pare che alquanto trafitto v'abbia la severità dello offeso
scolare
, estimo che convenevole sia con alcuna cosa piú dilettevole ramorbidire gl'innacerbiti spiriti; e per ciò intendo di dirvi una novelletta d'un giovane, il quale con piú mansueto animo una ingiuria ricevette e quella con piú moderata operazion vendicò; per la quale potrete comprendere che assai dee bastare a ciascuno, se quale asino dà in parete tal riceve, senza volere, soprabondando oltre la convenevolezza della vendetta, ingiuriare, dove l'uomo si mette alla ricevuta ingiuria vendicare.
[004]
Dovete adunque sapere che in
Siena
, sí come io intesi già, furon due giovani assai agiati e di buone famiglie popolane, de' quali l'uno ebbe nome
Spinelloccio Tavena
e l'altro ebbe nome
Zeppa di Mino
, e amenduni eran vicini a casa in
Cammollia
.
[005]
Questi due giovani sempre usavano insieme, e per quello che mostrassono, cosí s'amavano, o piú, come se stati fosser fratelli; e ciascun di loro avea per moglie una donna assai bella.
[006]
Ora avvenne che
Spinelloccio
, usando molto in casa del
Zeppa
, ed essendovi il
Zeppa
e non essendovi, per sí fatta maniera con la moglie del
Zeppa
si dimesticò, che egli incominciò a giacersi con essolei; e in questo continuarono una buona pezza avanti che persona se n'avvedesse.
[007]
Pure al lungo andare, essendo un giorno il
Zeppa
in casa e non sappiendolo la
donna
,
Spinelloccio
venne a chiamarlo. La donna disse che egli non era in casa: di che
Spinelloccio
, prestamente andato su e trovata la donna nella sala, e veggendo che altri non v'era, abbracciatala la cominciò a baciare, e ella lui.
[008]
Il
Zeppa
, che questo vide, non fece motto ma nascoso si stette a veder quello a che il giuoco dovesse riuscire; e brievemente egli vide la sua moglie e
Spinelloccio
cosí abbracciati andarsene in camera e in quella serrarsi; di che egli si turbò forte.
[009]
Ma conoscendo che per far romore né per altro la sua ingiuria non diveniva minore, anzi ne cresceva la vergogna, si diede a pensar che vendetta di questa cosa dovesse fare, che, senza sapersi da torno, l'animo suo rimanesse contento; e dopo lungo pensiero parendogli aver trovato il modo, tanto stette nascoso quanto
Spinelloccio
stette con la donna.
[010]
Il quale come andato se ne fu, cosí egli nella camera se n'entrò, dove trovò la
donna
che ancora non s'era compiuta di racconciare i veli in capo, li quali scherzando
Spinelloccio
fatti l'aveva cadere, e disse:
Donna, che fai tu
?
[011]
A cui la
donna
rispose:
Nol vedi tu?
[012]
Disse il
Zeppa
:
Sí bene, sí, ho io veduto anche altro che io non vorrei!
e con lei delle cose state entrò in parole; e essa con grandissima paura dopo molte novelle quello avendogli confessato che acconciamente della sua dimestichezza con
Ispinelloccio
negar non potea, piagnendo gl'incominciò a chieder perdono.
[013]
Alla quale il
Zeppa
disse:
Vedi,
donna
, tu hai fatto male; il quale se tu vuogli che io ti perdoni, pensa di fare compiutamente quello che io t'imporrò, il che è questo.
[014]
Io voglio che tu dichi a
Spinelloccio
che domattina in su l'ora della terza egli truovi qualche cagione di partirsi da me e venirsene qui a te; e quando egli ci sarà, io tornerò, e come tu mi senti, cosí il fa entrare in questa cassa e serracel dentro; poi, quando questo fatto avrai, e io ti dirò il rimanente che a fare avrai; e di far questo non aver dottanza niuna, ché io ti prometto che io non gli farò male alcuno.
La donna, per sodisfargli, disse di farlo, e cosí fece.
[015]
Venuto il dí seguente, essendo il
Zeppa
e
Spinelloccio
insieme in su la terza,
Spinelloccio
, che promesso aveva alla
donna
d'andare a lei a quella ora, disse al
Zeppa
:
Io debbo staman desinare con alcuno amico, al quale io non mi voglio fare aspettare, e per ciò fatti con Dio
.
[016]
Disse il
Zeppa
:
Egli non è ora di desinare di questa pezza
.
[017]
Spinelloccio
disse:
Non fa forza; io ho altressí a parlar seco d'un mio fatto, sí che egli mi vi convien pure essere a buona ora.
[018]
Partitosi adunque
Spinelloccio
dal
Zeppa
, data una sua volta, fu in casa con la moglie di lui; e essendosene entrati in camera, non stette guari che il
Zeppa
tornò; il quale come la
donna
sentí, mostratasi paurosa molto, lui fece ricoverare in quella cassa che il marito detto l'avea e serrollovi entro e uscí della camera.
[019]
Il
Zeppa
, giunto suso disse:
Donna
, è egli otta di desinare?
[020]
La
donna
rispose:
Sí, oggimai.
[021]
Disse allora il
Zeppa
:
Spinelloccio
è andato a desinare stamane con un suo amico e ha la donna sua lasciata sola: fatti alla finestra e chiamala e dí che venga a desinar con essonoi.
[022]
La
donna
, di sé stessa temendo e per ciò molto ubbidiente divenuta, fece quello che il marito le 'mpose. La moglie di
Spinelloccio
, pregata molto dalla moglie del
Zeppa
, vi venne, udendo che il marito non vi doveva desinare; e quando ella venuta fu, il
Zeppa
, faccendole le carezze grandi e presala dimesticamente per mano, comandò pianamente alla moglie che in cucina n'andasse, e quella seco ne menò in camera, nella quale come fu, voltatosi adietro, serrò la camera dentro.
[023]
Quando la
donna
vide serrar la camera dentro, disse:
Ohimè,
Zeppa
, che vuol dire questo? dunque mi ci avete voi fatta venir per questo? ora, è questo l'amor che voi portate a
Spinelloccio
e la leale compagnia che voi gli fate?
[024]
Alla quale il
Zeppa
, accostatosi alla cassa dove serrato era il marito di lei e tenendola bene, disse:
Donna, in prima che tu ti ramarichi, ascolta ciò che io ti vo' dire. Io ho amato e amo
Spinelloccio
come fratello; e ieri, come che egli nol sappia, io trovai che la fidanza la quale io ho di lui avuta era pervenuta a questo, che egli con la mia donna cosí si giace come con teco. Ora, per ciò che io l'amo, non intendo di voler di lui pigliare se non quale è stata l'offesa: egli ha la mia donna avuta, e io intendo d'aver te.
[025]
Dove tu non vogli, per certo egli converrà che io il ci colga e per ciò che io non intendo di lasciare questa ingiuria impunita, io gli farò giuoco che né tu né egli sarete mai lieti.
[026]
La
donna
, udendo questo e dopo molte riconfermazioni fattelene dal
Zeppa
, credendol, disse:
Zeppa
mio, poi che sopra me dee cadere questa vendetta, e io son contenta, sí veramente che tu mi facci, di questo che far dobbiamo, rimanere in pace con la tua donna, come io, non obstante quello che ella m'ha fatto, intendo di rimaner con lei.
[027]
A cui il
Zeppa
rispose:
Sicuramente io il farò; e oltre a questo ti donerò un cosí caro e bello gioiello come niun altro che tu n'abbi
; e cosí detto, abbracciatala e cominciatala a baciare, la distese sopra la cassa nella quale era il marito di lei serrato e quivi sú, quanto gli piacque, con lei si sollazzò e ella con lui.
[028]
Spinelloccio
, che nella cassa era e udite aveva tutte le parole dal
Zeppa
dette e la risposta della sua moglie e poi aveva sentita la danza trivigiana che sopra il capo fatta gli era, una grandissima pezza sentí tal dolore, che parea che morisse; e se non fosse che egli temeva del
Zeppa
, egli avrebbe detta alla moglie una gran villania cosí rinchiuso come era.
[029]
Poi, pur ripensandosi che da lui era la villania incominciata e che il
Zeppa
aveva ragione di far ciò che egli faceva e che verso di lui umanamente e come compagno s'era portato, seco stesso disse di volere esser piú che mai amico del
Zeppa
, quando volesse.
[030]
Il
Zeppa
, stato con la
donna
quanto gli piacque, scese della cassa; e domandando la donna il gioiello promesso, aperta la camera fece venir la moglie, la quale niun'altra cosa disse se non:
Madonna, voi m'avete renduto pan per focaccia
, e questo disse ridendo.
[031]
Alla quale il
Zeppa
disse:
Apri questa cassa
, ed ella il fece: nella quale il
Zeppa
mostrò alla donna il suo
Spinelloccio
.
[032]
E lungo sarebbe a dire qual piú di lor due si vergognò, o
Spinelloccio
vedendo il
Zeppa
e sappiendo che egli sapeva ciò che fatto aveva, o la
donna
vedendo il suo marito e conoscendo che egli aveva e udito e sentito ciò che ella sopra il capo fatto gli aveva.
[033]
Alla quale il
Zeppa
disse:
Ecco il gioiello il quale io ti dono.
[034]
Spinelloccio
, uscito della cassa, senza far troppe novelle disse:
Zeppa
, noi siam pari pari e per ciò è buono, come tu dicevi dianzi alla mia donna, che noi siamo amici come solavamo e, non essendo tra noi due niuna altra cosa che le mogli divisa, che noi quelle ancora comunichiamo.
[035]
Il
Zeppa
fu contento, e nella miglior pace del mondo tutti e quattro desinarono insieme; e da indi innanzi ciascuna di quelle donne ebbe due mariti e ciascun di loro ebbe due mogli, senza alcuna quistione o zuffa mai per quello insieme averne.