Novella Sesta
[Voice: pampinea]
[001]
Madonna Isabella
, con
Leonetto
standosi, amata da un
messer Lambertuccio
è visitata e torna
il marito
di lei: messer Lambertuccio con un coltello in mano fuor di casa sua ne manda, e il marito di lei poi Lionetto accompagna.
[002]
Maravigliosamente era piaciuta a tutti la novella della
Fiammetta
, affermando ciascuno ottimamente
la donna
aver fatto e quel che si convenia al bestiale
uomo
. Ma poi che finita fu,
il re
a
Pampinea
impose che seguitasse; la quale incominciò a dire:
[003]
Molti sono li quali, semplicemente parlando, dicono che
Amore
trae altrui del senno e quasi chi ama fa divenire smemorato. Sciocca opinione mi pare: e assai le già dette cose l'hanno mostrato, e io ancora intendo di dimostrarlo.
[004]
Nella nostra
città
, copiosa di tutti i beni, fu una giovane
donna
e gentile e assai bella, la qual fu moglie d'un
cavaliere
assai valoroso e da bene.
[005]
E come spesso avviene che sempre non può l'uomo usare un cibo ma talvolta disidera di variare, non sodisfaccendo a questa donna molto il suo marito, s'innamorò d'un giovane, il quale
Leonetto
era chiamato, assai piacevole e costumato, come che di gran nazion non fosse, ed egli similmente s'innamorò di lei: e come voi sapete che rade volte è senza effetto quello che vuole ciascuna delle parti a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose.
[006]
Ora avvenne che, essendo costei bella donna e avvenevole, di lei un cavalier chiamato
messer Lambertuccio
s'innamorò forte, il quale ella, per ciò che spiacevole uomo e sazievole le parea, per cosa del mondo a amar lui disporre non si potea; ma costui con ambasciate sollicitandola molto e non valendogli, essendo possente uomo la mandò minacciando di vituperarla se non facesse il piacer suo; per la qual cosa
la donna
, temendo e conoscendo come fatto era, si condusse a fare il voler suo.
[007]
E essendosene la donna, che
madonna Isabella
avea nome, andata, come nostro costume è di state, a stare a una sua bellissima possessione in contado, avvenne, essendo una mattina
il marito
di lei cavalcato in alcun luogo per dovere stare alcun giorno, che ella mandò per
Lionetto
che si venisse a star con lei; il quale lietissimo incontanente v'andò.
[008]
Messer Lambertuccio
, sentendo il marito della donna essere andato altrove, tutto solo montato a cavallo a lei se n'andò e picchiò alla porta.
[009]
La fante
della donna vedutolo n'andò incontanente a lei, che in camera era con
Lionetto
, e chiamatala le disse:
Madonna
,
messer Lambertuccio
è quaggiú tutto solo
.
[010]
La donna
, udendo questo, fu la piú dolente femina del mondo; ma temendol forte, pregò
Leonetto
che grave non gli fosse il nascondersi alquanto dietro alla cortina del letto infino a tanto che
messer Lambertuccio
se n'andasse.
[011]
Leonetto
, che non minor paura di lui avea che avesse la donna, vi si nascose; e ella comandò alla
fante
che andasse a aprire a
messer Lambertuccio
: la quale apertogli, e egli nella corte smontato d'un suo pallafreno e quello appiccato ivi a uno arpione, se ne salí suso.
[012]
La donna, fatto buon viso e venuta infino in capo della scala, quanto piú poté in parole lietamente il ricevette e domandollo quello che egli andasse faccendo.
[013]
Il cavaliere
, abbracciatala e baciatala, disse:
Anima mia, io intesi che vostro
marito
non c'era, sí ch'io mi son venuto a stare alquanto con essolei
. E dopo queste parole entratisene in camera e serratisi dentro, cominciò
messer Lambertuccio
a prender diletto di lei.
[014]
E cosí con lei standosi, tutto fuori della credenza della
donna
avvenne che
il marito
di lei tornò: il quale quando
la fante
alquanto vicino al palagio vide, cosí subitamente corse alla camera della donna e disse:
Madonna
, ecco messer che torna: io credo che egli sia già giú nella corte
.
[015]
La donna
, udendo questo e sentendosi aver due uomini in casa (e conosceva che
il cavaliere
non si poteva nascondere per lo suo pallafreno che nella corte era), si tenne morta; nondimeno, subitamente gittatasi del letto in terra prese partito e disse a
messer Lambertuccio
:
Messere, se voi mi volete punto di bene e voletemi da morte campare, farete quello che io vi dirò.
[016]
Voi vi recherete in mano il vostro coltello ignudo e con un mal viso e tutto turbato ve n'andrete giú per le scale e andrete dicendo:
Io fo boto a Dio che io il coglierò altrove
; e se mio
marito
vi volesse ritenere o di niente vi domandasse, non dite altro che quello che detto v'ho, e montato a cavallo per niuna cagione seco ristate
.
[017]
Messer Lambertuccio
disse che volentieri; e tirato fuori il coltello, tutto infocato nel viso tra per la fatica durata e per l'ira avuta della tornata del
cavaliere
, come
la donna
gl'impose cosí fece. Il marito della donna, già nella corte smontato, maravigliandosi del pallafreno e volendo sú salire, vide
messer Lambertuccio
scendere e maravigliossi e delle parole e del viso di lui e disse:
Che è questo, messere?
[018]
Messer Lambertuccio
, messo il piè nella staffa e montato sú, non disse altro, se non:
Al corpo di Dio, io il giugnerò altrove
e andò via.
[019]
Il gentile
uomo
montato sú trovò
la donna
sua in capo della scala tutta sgomentata e piena di paura; alla quale egli disse:
Che cosa è questa? cui va
messer Lambertuccio
cosí adirato minacciando?
[020]
La donna
, tiratasi verso la camera acciò che
Leonetto
l'udisse, rispose:
Messere
, io non ebbi mai simil paura a questa. Qua entro si fuggí un giovane, il quale io non conosco e che
messer Lambertuccio
col coltello in man seguitava, e trovò per ventura questa camera aperta e tutto tremante disse:
Madonna
, per Dio aiutatemi, ché io non sia nelle braccia vostre morto
.
[021]
Io mi levai diritta, e come il voleva domandare chi fosse e che avesse, e ecco
messer Lambertuccio
venir sú dicendo:
Dove se', traditore?
Io mi parai in su l'uscio della camera: e volendo egli entrar dentro, il ritenni, e egli in tanto fu cortese, che, come vide che non mi piaceva che egli qua entro entrasse, dette molte parole, se ne venne giú come voi vedeste
.
[022]
Disse allora
il marito
:
Donna
, ben facesti: troppo ne sarebbe stato gran biasimo se persona fosse stata qua entro uccisa; e
messer Lambertuccio
fece gran villania a seguitar persona che qua entro fuggita fosse
. Poi domandò dove fosse quel
giovane
.
[023]
La donna
rispose:
Messere
, io non so dove egli si sia nascosto
.
[024]
Il cavaliere
allora disse:
Ove se' tu? Esci fuori sicuramente.
[025]
Leonetto
, che ogni cosa udita avea, tutto pauroso, come colui che paura aveva avuta da dovero, uscí fuori del luogo dove nascoso s'era.
[026]
Disse allora
il cavaliere
:
Che hai tu a fare con
messer Lambertuccio
?
[027]
Il giovane
rispose:
Messere, niuna cosa che sia in questo mondo, e per ciò io credo fermamente che egli non sia in buon senno, o che egli m'abbia colto in iscambio: per ciò che, come poco lontano da questo palagio nella strada mi vide, cosí mise mano al coltello e disse:
Traditor, tu se' morto!
Io non mi posi a domandare per che ragione ma quanto potei cominciai a fuggire e qui me ne venni, dove, mercé di Dio e di questa gentil donna, scampato sono
.
[028]
Disse allora
il cavaliere
:
Or via, non aver paura alcuna; io ti porrò a casa tua sano e salvo, e tu poi sappi far cercar quello che con lui hai a fare.
[029]
E, come cenato ebbero, fattol montare a cavallo a Firenze il ne menò e lasciollo a casa sua; Il quale, secondo l'amaestramento della
donna
avuto, quella sera medesima parlò con
messer Lambertuccio
occultamente e sí con lui ordinò, che, quantunque poi molte parole ne fossero, mai per ciò
il cavalier
non s'accorse della beffa fattagli dalla moglie.