Novella Decima
Novella Decima
[Voice: dioneo]
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[003] Graziose donne, voi non udiste forse mai dire come il diavolo si rimetta in Inferno; e per ciò, senza partirmi guari dallo effetto che voi tutto questo dí ragionato avete, io il vi vo' dire: forse ancora ne potrete guadagnare l'anima avendolo apparato, e potrete anche conoscere che, quantunque Amore i lieti palagi e le morbide camere piú volentieri che le povere capanne abiti, non è egli per ciò che alcuna volta esso fra' folti boschi e fra le rigide alpi e nelle diserte spelunche non faccia le sue forze sentire: il perché comprender si può alla sua potenza essere ogni cosa suggetta.
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Adunque, venendo al fatto, dico che nella città di
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Il
Figliuola mia, non guari lontan di qui è un santo uomo, il quale di ciò che tu vai cercando è molto migliore maestro che io non sono; a lui te n'andrai;
e misela nella via.
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Ed ella, pervenuta a lui e avute da lui queste medesime parole, andata piú avanti, pervenne alla cella d'uno romito giovane, assai divota persona e buona, il cui nome era
[010] Questo fatto, non preser guari d'indugio le tentazioni a dar battaglia alle forze di costui; il quale, trovandosi di gran lunga ingannato da quelle, senza troppi assalti voltò le spalle e rendessi per vinto; e lasciati stare dall'una delle parti i pensier santi e l'orazioni e le discipline, a recarsi per la memoria la giovinezza e la bellezza di costei 'ncominciò, e oltre a questo a pensar che via e che modo egli dovesse con lei tenere, acciò che essa non s'accorgesse lui come uomo dissoluto pervenire a quello che egli di lei disiderava. [011] E tentato primieramente con certe domande, lei non aver mai uomo conosciuto conobbe e cosí essere semplice come parea; per che s'avvisò come, sotto spezie di servire a Dio, lei dovesse recare a' suoi piaceri. E primieramente con molte parole le mostrò quanto il diavolo fosse nemico di Domenedio, e appresso le diede ad intendere che quel servigio che piú si poteva far grato a Dio si era rimettere il diavolo in Inferno, nel quale Domenedio l'aveva dannato.
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La giovinetta il domandò, come questo si facesse; alla quale
Tu il saprai tosto, e perciò farai quello che a me far vedrai;
e cominciossi a spogliare quegli pochi vestimenti che aveva, e rimase tutto ignudo, e cosí ancora fece la fanciulla; e posesi ginocchione a guisa che adorar volesse e di rimpetto a sé fece star lei.
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E cosí stando, essendo
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O figliuola mia,
disse
questo è il diavolo di che io t'ho parlato. E vedi tu? ora egli mi dà grandissima molestia, tanta che io appena la posso sofferire.
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Allora disse la
Oh lodato sia Iddio, ché io veggio che io sto meglio che non stai tu, ché io non ho cotesto diavolo io.
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Disse
Tu di' vero, ma tu hai un'altra cosa che non la ho io, e haila in iscambio di questo.
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Disse
O che?
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A cui
Hai il ninferno; e dicoti che io mi credo che Iddio t'abbia qui mandata per la salute della anima mia, per ciò che se questo diavolo pur mi darà questa noia, ove tu vogli aver di me tanta pietà e sofferire che io in inferno il rimetta, tu mi darai grandissima consolazione e a Dio farai grandissimo piacere e servigio, se tu per quello fare in queste parti venuta se', che tu di'.
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La giovane di buona fede rispose:
O padre mio, poscia che io ho il ninferno, sia pure quando vi piacerà.
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Disse allora
Figliuola mia, benedetta sia tu; andiamo dunque, e rimettiamlovi sí che egli poscia mi lasci stare.
[021] E cosí detto, menata la giovane sopra uno de' loro letticelli, le 'nsegnò come star si dovesse a dovere incarcerare quel maladetto da Dio.
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La giovane, che mai piú non aveva in inferno messo diavolo alcuno, per la prima volta sentí un poco di noia, per che ella disse a
Per certo, padre mio, mala cosa dee essere questo diavolo, e veramente nimico di Dio, ché ancora al ninferno, non che altrui, duole quando egli v'è dentro rimesso.
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Disse
Figliuola, egli non avverrà sempre cosí.
[024] E per fare che questo non avvenisse, da sei volte, anzi che di su il letticel si movessero, ve 'l rimisero, tanto che per quella volta gli trasser sí la superbia del capo, che egli si stette volentieri in pace.
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Ma, ritornatagli poi nel seguente tempo piú volte, e la giovane ubbidiente sempre a trargliele si disponesse, avvenne che il giuoco le cominciò a piacere, e cominciò a dire a
Ben veggio che il ver dicevano que' valentuomini in
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per la qual cosa essa spesse volte andava a
Padre mio, io son qui venuta per servire a Dio e non per istare oziosa; andiamo a rimettere il diavolo in inferno.
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La qual cosa faccendo, diceva
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Cosí adunque invitando spesso la giovane
E noi per la grazia di Dio l'abbiamo sí isgannato, che egli priega Idio di starsi in pace;
e cosí alquanto impose di silenzio alla giovane.
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La qual, poi che vide che
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Ma, mentre che tra il diavolo di
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Le
Non ti dar malinconia, figliuola, no, ché egli si fa bene anche qua;
.
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Poi l'una all'altra per la città ridicendolo, vi ridussono in volgar motto che