Novella Quinta
Novella Quinta
[Voice: elissa]
[001]
Il
[002]
Aveva
[003] Credonsi molti, molto sappiendo, che altri non sappi nulla, li quali spesse volte, mentre altrui si credono uccellare, dopo il fatto sé da altrui essere stati uccellati conoscono; per la qual cosa io reputo gran follia quella di chi si mette senza bisogno a tentar le forze dello altrui ingegno. Ma perché forse ogn'uomo della mia oppinione non sarebbe, quello che ad un cavalier pistolese n'addivenisse, l'ordine dato del ragionar seguitando, mi piace di raccontarvi.
[004]
Fu in
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Il
Messer, se voi mi donaste ciò che voi avete al mondo, voi non potreste per via di vendita avere il mio pallafreno, ma in dono il potreste voi bene avere, quando vi piacesse, con questa condizione: che io, prima che voi il prendiate, possa con la grazia vostra e in vostra presenzia parlare alquante parole alla donna vostra, tanto da ogn'uom separato che io da altrui che da lei udito non sia.
[008]
Il cavaliere, da avarizia tirato e sperando di dover beffar costui, rispose che gli piacea, e quantunque egli volesse; e lui nella sala del suo palagio lasciato, andò nella camera alla donna, e quando detto l'ebbe come agevolmente poteva il pallafren guadagnare, le impose che ad udire il
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Il quale, avendo col cavaliere i patti rifermati, da una parte della sala assai lontano da ogni uomo colla donna si pose a sedere, e cosí cominciò a dire:
Valorosa donna, egli mi pare esser certo che voi siete sí savia, che assai bene, già è gran tempo, avete potuto comprendere a quanto amor portarvi m'abbia condotto la vostra bellezza, la qual senza alcun fallo trapassa quella di ciascun'altra che veder mi paresse giammai, lascio stare de' costumi laudevoli e delle virtú singolari che in voi sono, le quali avrebbon forza di pigliare ciascuno alto animo di qualunque uomo.
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E per ciò non bisogna che io vi dimostri con parole quello essere stato il maggiore e il piú fervente che mai uomo ad alcuna donna portasse; e cosí senza fallo sarà mentre la mia misera vita sosterrà questi membri, e ancor piú; ché, se di là come di qua s'ama, in perpetuo v'amerò. E per questo vi potete render sicura che niuna cosa avete, qual che ella si sia o cara o vile, che tanto vostra possiate tenere e cosí in ogni atto farne conto come di me, da quanto che io mi sia, e il simigliante delle mie cose.
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E acciò che voi di questo prendiate certissimo argomento, vi dico che io mi reputerei maggior grazia che voi cosa che io far potessi che vi piacesse mi comandaste, che io non terrei che, comandando io, tutto il mondo prestissimo m'ubbidisse.
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Adunque, se cosí son vostro come udite che sono, non immeritamente ardirò di porgere i prieghi miei alla vostra altezza, dalla qual sola ogni mia pace, ogni mio bene e la mia salute venir mi puote, e non altronde: e sí come umilissimo servidor vi priego, caro mio bene e sola speranza dell'anima mia, che nello amoroso fuoco sperando in voi si nutrica, che la vostra benignità sia tanta e sí ammollita la vostra passata durezza verso di me dimostrata, che vostro sono, che io, dalla vostra pietà riconfortato, possa dire che, come per la vostra bellezza innamorato sono, cosí per quella aver la vita, la quale, se a' miei prieghi l'altiero vostro animo non s'inchina, senza alcun fallo verrà meno, e morrommi, e potrete esser detta di me micidiale.
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E lasciamo stare che la mia morte non vi fosse onore, nondimeno credo che, rimordendovene alcuna volta la conscienza, ve ne dorrebbe d'averlo fatto, e talvolta, meglio disposta, con voi medesima direste:
Deh quanto mal feci a non aver misericordia del
e questo pentere non avendo luogo, vi sarebbe di maggior noia cagione.
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Per che, acciò che ciò non avvenga, ora che sovvenir mi potete, di ciò v'incresca, e anzi che io muoia a misericordia di me vi movete, per ciò che in voi sola il farmi il piú lieto e il piú dolente uomo che viva dimora. Spero tanta essere la vostra cortesia che non sofferrete che io per tanto e tale amore morte riceva per guiderdone, ma con lieta risposta e piena di grazia riconforterete gli spiriti miei, li quali spaventati tutti trieman nel vostro cospetto.
[016] E quinci tacendo, alquante lacrime dietro a profondissimi sospiri mandate per gli occhi fuori, cominciò ad attender quello che la gentil donna gli rispondesse.
[017]
La
[018]
Il
[023]
Come il
Carissima donna, egli è per soverchia letizia della vostra buona risposta sí ogni mia virtú occupata, che appena posso a rendervi debite grazie formar la risposta; e se io pur potessi, come io disidero, favellare, niun termine è sí lungo che mi bastasse a pienamente potervi ringraziare come io vorrei e come a me di far si conviene; e per ciò nella vostra discreta considerazion si rimanga a conoscer quello che io disiderando fornir con parole non posso.
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Soltanto vi dico che, come imposto m'avete, cosí penserò di far senza fallo; e allora forse piú rassicurato di tanto dono quanto conceduto m'avete, m'ingegnerò a mio potere di rendervi grazie quali per me si potranno maggiori. Or qui non resta a dire al presente altro; e però, carissima mia donna, Dio vi dea quella allegrezza e quel bene che voi disiderate il maggiore, e a Dio v'accomando.
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Per tutto questo non disse
Che ti pare? Ho t'io bene la promessa servata?
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Messer no,
rispose il
ché voi mi prometteste di farmi parlare colla donna vostra e voi m'avete fatto parlar con una statua di marmo.
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Questa parola piacque molto al cavaliere, il quale, come che buona oppinione avesse della donna, ancora ne la prese migliore, e disse:
Omai è ben mio il pallafreno che fu tuo.
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A cui il
Messer sí; ma se io avessi creduto trarre di questa grazia ricevuta da voi tal frutto chente tratto n'ho, senza domandarlavi ve l'avrei donato: e or volesse Iddio che io fatto l'avessi, per ciò che voi avete comperato il pallafreno, e io non l'ho venduto.
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Il cavaliere di questo si rise, ed essendo fornito di pallafreno, ivi a pochi dí entrò in cammino e verso
Che fo io? Perché perdo io la mia giovanezza? Questi se n'è andato a Melano e non tornerà di questi sei mesi; e quando me gli ristorerà egli giammai? quando io sarò vecchia? e oltre a questo, quando troverò io mai un cosí fatto amante come è il
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E cosí seco medesima consigliata, un dí pose due asciugatoi alla finestra del giardino, come il